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Lussemburgo – Italia. Una storia di successo al femminile.

Articolo di Elena Rossi pubblicato su “All Women Magazine”.

Per una consultazione completa, clicca QUI.

 

Un Paese dall’economia in continuo sviluppo, che è pronto a sostenere e implementare quei modelli di business al femminile che fanno del made in Italy un orgoglio e un fiore all’occhiello.

Un Paese dall’economia in continuo sviluppo, che è pronto a sostenere e implementare quei modelli di business al femminile che fanno del made in Italy un orgoglio e un fiore all’occhiello.

Il Granducato del Lussemburgo rappresenta un partner importante per l’Italia in alcuni settori chiave dello sviluppo economico, con interessantissime prospettive di investimento per le nostre imprese. Secondo le fonti dell’FMI e dell’OCSE, oggi il Lussemburgo è il Paese con il più alto rapporto PIL/pro capite a parità di potere d’acquisto al mondo (115.536 euro mentre la media dell’UE è di 35.623 Euro).

Stando alle statistiche ufficiali, il Lussemburgo è la quarta economia più globalizzata al mondo, e l’efficienza della sua amministrazione, così come gli incentivi agli investimenti e l’attenzione alle start up e all’innovazione, lo rendono il Paese più “business friendly” a livello internazionale, la prima economia per livello di qualifica della forza lavoro, una delle migliori per connettività digitale, sicurezza dell’ordine pubblico, multiculturalismo.

È l’unico Paese al mondo, dal 2020, in cui il trasporto pubblico è interamente gratuito.

La posizione geografica lo rende poi particolarmente attraente per la logistica, e la compagnia aerea Cargo Lux è una delle prime in Europa per traffico merci.

Di qui, la scelta di molte aziende italiane di investire in Lussemburgo anche trasferendovi il loro quartier generale. Questa scelta ha interessato anche numerose realtà che coinvolgono settori diretti con successo dalle donne. Diversi i programmi per favorire le donne imprenditrici promossi dal Granducato come il “Mentoring macht Erfolg” finanziato dal FSE, Ministero del Lavoro e dello Sviluppo e dalle comunità locali.

“Secondo i più recenti dati statistici, le donne costituiscono il 52% della popolazione dell’UE e solo un terzo degli imprenditori. In Lussemburgo la situazione, nonostante i numerosi programmi di incentivo, è solo leggermente migliore: il 39% degli imprenditori sono donne (in Italia, poco oltre il 20 %). Inoltre, in Lussemburgo, il 38% delle imprenditrici occupa questo ruolo part-time (30% a livello europeo), una tendenza molto meno forte che tra gli imprenditori maschi, il 12%. Da notare comunque che nel Granducato assistiamo negli ultimi anni ad un progressivo aumento delle donne nell’imprenditoria locale. Il governo e le associazioni di categoria sono proattivi nel promuovere l’imprenditorialità femminile, cercando di affrontare le sfide principali in questo campo, come fattori sociologici e psicologici quali la paura del fallimento, e naturalmente l’accesso alla finanza, alle informazioni, la crescente domanda di formazione, la facilitazione all’accesso a reti professionali di categoria, oltre che misure incentivanti volte a conciliare vincoli professionali e familiari. Le prospettive dunque sono incoraggianti, come emerge dalla testimonianza di Luisa, Laura, Erica e Enrica, esempi di donne che hanno saputo imporsi con grande successo professionale in questo Paese”, ha dichiarato a W ALL WOMEN MAGAZINE Diego Brasioli, Ambasciatore d’Italia nel Granducato del Lussemburgo.

Dalle pari opportunità allo sviluppo-azienda, dal recruitement alla ricerca.

A parlarne sono le donne.

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